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merak
2011-12-05 13:38:44 UTC
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ArchiPit
2011-12-05 17:41:15 UTC
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Post by merak
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l***@tin.it
2011-12-05 18:42:36 UTC
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Tu per caso non hai magari salvato la pagina quella che dici che non è più
disponibile? Se si, puoi mandarmene una copia?
Grazie Oscar
Post by ArchiPit
Post by merak
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merak
2011-12-05 19:23:42 UTC
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Tu per caso non hai magari salvato la pagina quella che dici che non è più
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Grazie Oscar
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* In pensione con 41 o 42 annidi lavoro contributivo per tutti

PREVIDENZA: CHE COSA CAMBIA
In pensione con 41 o 42 anni
di lavoro contributivo per tutti
Donne, vecchiaia a 62 anni dal 2012. Niente aumenti legati
all'inflazione oltre i 936 euro

PREVIDENZA: CHE COSA CAMBIA

In pensione con 41 o 42 anni
di lavoro contributivo per tutti

Donne, vecchiaia a 62 anni dal 2012. Niente aumenti legati
all'inflazione oltre i 936 euro

Mario Monti (Ansa)Mario Monti (Ansa)
Dal 2012 pensione di anzianità solo con 42 anni e un mese per gli uomini
e 41 anni e un mese per le donne. Via il meccanismo delle quote. Sale
già dal 2012 da 60 a 62 anni l'età per la rendita di vecchiaia per le
donne lavoratrici del settore privato. Sì al contributivo pro rata per
tutti dall'anno prossimo, abolizione delle finestre di uscita (i 12 mesi
di attesa), blocco dell'adeguamento all'inflazione per il 2012 e 2013,
ad eccezione dei trattamenti pensionistici fino a 936 euro. Introduzione
di disincentivi per chi chiede la pensione di anzianità prima dei limiti
anagrafici previsti per la vecchiaia. Aumento delle aliquote per
artigiani e commercianti (+0,3%). Queste le misure del pacchetto
previdenziale, il più importante, contenuto nella manovra del governo di
Mario Monti. Ma vediamo cosa cambia in concreto.

Via i 40 anni
Il pensionamento anticipato con 40 anni, a prescindere dall'età
anagrafica, stavolta non è rimasto in piedi. A partire dal 2012 per
ottenere la pensione prima dell'età della vecchiaia occorrono agli
uomini 42 anni ed un mese e alle donne 41 e un mese. Nel 2013 il
requisito sale a 42 e 2 mesi, per attestarsi a 42 e 3 mesi a partire dal
2014 (per le donne rispettivamente 41 e 2 mesi, 41 e 3 mesi). Anche
questi requisiti saranno parametrati alle speranze di vita dal 2013. Ma
non basta. Se si chiede la pensione di anzianità prima dell'età prevista
per la vecchiaia, l'assegno verrà corrisposto, per la quota retributiva,
con una riduzione pari al 2% per ogni anno di anticipo. Incentivi,
invece, per chi prolunga l'attività.

Contributivo per tutti
È un'idea che il neo ministro Elsa Fornero ha sempre sostenuto. Si
tratta di una misura che accelera quanto previsto dalla riforma Dini del
1995, dalla quale restarono esclusi coloro che avevano, a quella data,
più di 18 anni di servizio e che mantennero il vantaggioso metodo di
calcolo retributivo (2% dello stipendio per ogni anno di lavoro). Dal
2012 i versamenti di questi lavoratori saranno calcolati col meno
vantaggioso metodo contributivo. Sistema che tiene conto di quanto
effettivamente versato e della speranza di vita media al momento del
pensionamento, come succede per tutti quelli che hanno cominciato a
lavorare dopo il '95 e per coloro che a quella data avevano meno di 18
anni, i cui versamenti dal '96 in poi vengono appunto calcolati con il
sistema contributivo.
Si applicherà il meccanismo pro-rata. E cioè riguarderà la sola
contribuzione versata dopo il 31 dicembre 2011. Una novità tutto sommato
poco dolorosa, che incide in maniera modesta sul calcolo della pensione
finale. Per alcuni, il contributivo poteva rappresentare addirittura un
miglioramento. Chi restava a lavorare più a lungo, anche oltre i 40
anni, infatti, avrebbe avuto la soddisfazione di vedersi incrementare la
pensione, in quanto 40 anni, lo ricordiamo, è il tetto massimo
dell'anzianità utilizzata per il calcolo retributivo. Così però non è.
Nella bozza del testo, c'è una clausola di salvaguardia (evidentemente
dei conti pubblici), in base alla quale l'importo della pensione
calcolata con il pro-rata, non può comunque superare quello che sarebbe
scaturito dal calcolo tutto retributivo. Il nuovo sistema riguarderà
solo una minoranza dei lavoratori più anziani (la maggioranza di coloro
che aveva più di 18 anni di contributi nel '95 è già andata in
pensione). I risparmi saranno quindi modesti, e gli interessati ci
rimetteranno poco. Più si è vicini alla pensione e meno si verrà
penalizzati.

Le donne e la vecchiaia
La lenta equiparazione dell'età pensionabile delle donne con i 65 anni
degli uomini e poi con i 66 anni per tutti è stata e accelerata, e in
maniera piuttosto brusca. Dal 1° gennaio 2012, infatti, l'età sale a 62
anni. Il limite sarà ulteriormente elevato a 64 anni nel 2014. I 64 anni
diverranno poi 65 nel 2016 per attestarsi a 66 nel 2018. Per le
lavoratrici autonome (commercianti, artigiane e coltivatrici dirette),
invece, lo scalone del 2012 è di 3 anni e 6 mesi (l'età sale a da 60 a
63 anni e mezzo). Il resto del percorso, sino al traguardo dei 66 anni
nel 2018, è lo stesso di quello delle dipendenti. Per gli uomini il
limite sale a 66 anni dal 2012 perché già incorpora la finestra.

Età flessibile
All'innalzamento dell'età viene affiancata anche una certa flessibilità
nell'uscita dal lavoro. Dall'età 62 all'età 70 vige il pensionamento
flessibile, con applicazione dei relativi coefficienti di trasformazione
del capitale accumulato con il metodo contributivo (che oggi arriva al
massimo a 65 anni) calcolati fino a 70 anni. Per gli uomini (e per le
dipendenti pubbliche), la fascia di flessibilità è compresa tra 66 o
66,5 (età minima, oggi prevista per il pensionamento di vecchiaia) e 70
anni.

La vita si allunga
Dal momento che si vive più a lungo, occorre andare in pensione più
tardi. È questa la filosofia di base che ha ispirato la legge del 2010,
con la quale è stato deciso che i requisiti anagrafici dovranno nel
tempo fare riferimento all'incremento della speranza di vita. La manovra
economica del luglio scorso ha anticipato al 2013 (doveva partire dal
2015) tale adeguamento, che avverrà con cadenza triennale in base ai
dati forniti dall'Istat. A questo proposito, la riforma Monti stabilisce
che, se l'incremento dato dalle variazioni demografiche non dovessero
arrivarci, a partire dal 2022 l'età del pensionamento non può avvenire
prima di 67 anni.

Finestre
L'inasprimento dei requisiti per ottenere la pensione è in parte
mitigato dalla soppressione della famosa «finestra mobile» introdotta
dalla manovra economica dell'estate 2010. La pensione verrà erogata il
mese successivo alla maturazione dei requisiti.

Chi si salva.
Le nuove regole sulle pensioni non trovano applicazione nei confronti
dei soggetti, entro il limite di 50 mila unità, che maturano i requisiti
(di oggi) entro il 31 dicembre 2011 e i lavoratori in mobilità, alla
data del 31 ottobre 2011, e quelli interessati ai cosiddetti piani di
esubero (banche e assicurazioni, ecc.), anche se raggiungono i requisiti
dopo la fine dell'anno in corso. Restano fuori anche gli ex lavoratori
che sono stati autorizzati ai versamenti volontari entro il 31 ottobre 2011.

Adeguamento Istat
Sarà bloccato nel 2012 e 2013 l'adeguamento annuale delle pensioni
all'inflazione, salvaguardando solo gli assegni fino a 936 euro. È uno
dei punti più avversati dalle organizzazioni sindacali.

Domenico Comegna5 dicembre 2011 | 17:23© RIPRODUZIONE RISERVATA
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http://snipurl.com/2128pii
www.corriere.it

ma è il cartaceo che è esaustivo voce x voce.

Comunque senza farsi venire la pressione a 300 se tu hai versato
VOLONTARIAMENTE gli ultimi due anni per arrivare alle 2080 settimane PRIMA
del 31 ottobre 2011 non rientri nella riforma.

SE hai versato-verserai come volontaria dal 1ò novembre fino al 31 dicembre
2011 per completare le 2080 settimane sei dentro la riforma 2012 con tutte
le sue variabili * età-contributi versati *.

Per questi 60 giorni novembre-dicembre 2011 si rischia di lavorare 3-5 anni
in più .......

PS
Penso non manchi nulla in quanto c'è la variabile * versamenti volontari
ultimi due anni *, considera che questa è una proposta poi il parlamento
deve ratificarla e magari cambiare qualcosa


*****************************************************************************
Con una contribuzione normale o anche mista se entro il 2011 hai le 2080
settimane sei escluso dalla riforma indipendente dall'età
******************************************************************************
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